Potevamo conquistare i tre punti e invece torniamo a casa con una sconfitta arrivata dopo una prestazione ad esser generosi mediocre.
I Moretti non hanno spiccate qualità individuali, ma hanno il grosso merito di essere squadra compatta e molto generosa, non fanno giocate impressionanti, i giocatori non hanno colpi imprevedibili da estrarre dal cilindro, ma ognuno fa il proprio compito e lo fa bene.
Noi, come al solito, sprechiamo troppo, siamo inconcludenti e distratti.
Mi permetto di fare alcune sacrosante osservazioni (alcune già fatte in spogliatoio):
- Se non si corre su ogni pallone, se si lascia costantemente spazio all'avversario per fare ciò che vuole, forse è il caso di chiedere il cambio e far giocare chi è in condizione fisica (e forse mentale) migliore. E' un segnale di intelligenza, in campo le persone devono essere sempre o quasi al 100%.
- Se per partito preso dobbiamo tenere il pallone dieci minuti tra i nostri piedi e non lo scarichiamo ad un compagno che ha la possibilità di effettuare una giocata più facile e meno rischiosa o che è in condizione di calciare in porta, beh scusate se lo scrivo, ma allora non abbiamo capito nulla di cosa significhi giocare a pallone. Il nostro sport forse è il tennis (ma lì serve la concentrazione che non abbiamo).
- Se abbiamo due schemi banalissimi sul calcio d'angolo e non li abbiamo ancora capiti c'è poco da dire, ma almeno chi non li conosce chieda spiegazioni.
- Se ad alcune giocatori viene chiesto di tenere una posizione in campo e questi fanno altro direi che i casi sono due: o non siamo chiari nelle richieste (non credo) oppure non c'è la volontà (o la capacità???) di mettere in pratica quanto chiesto.
- Se chiamiamo il pressing alto e non lo facciamo o, peggio ancora, lo facciamo a metà, mi viene come l'idea che ognuno in campo voglia fare come meglio gli pare. Non ci siamo, in campo si è in cinque e questo è un gioco nel quale un movimento sbagliato o una posizione errata, regalano all'avversario superiorità numerica e campo aperto.
- Se non impariamo a giocare con grinta e decisione non vinceremo mai.
L'ho già detto in spogliatoio e nessuno ha ribattuto: gli errori in una partita ci possono stare. Possiamo sbagliare gol facili, il portiere può fare una cappella e prendere gol, si possono sbagliare mille passaggi; nessuno tra di noi è un fenomeno, sbagliano i campioni figuriamoci noi, quello che non digerisco sono la mancanza di generosità, spirito di sacrificio e umiltà.
Nei campionati che affrontiamo possiamo vincere quasi con tutti, ci sono poche squadre che ci sono superiori, ma possiamo perdere con chiunque se mancano i punti elencati sopra.
Per la cronaca: la partita di ieri è terminata 4-2 per i nostri avversari che hanno avuto il merito di sfruttare le nostre disattenzioni e un briciolo di fortuna più di noi.
Poichè ho già toccato alcuni punti dolenti, approfitto dell'occasione per chiedere allo Sgramma di farci riavere le divise. Ne abbiamo parlato in spogliatoio diverse volte e siamo arrivati alla conclusione che, pur avendo pazientato per mesi, nessuno tra i componenti della squadra trova accettabile che dal 3 ottobre non si abbiano sue notizie.
Nessuno si permette di sindacare sulle motivazioni del distacco, non le conosciamo e rispettiamo la riservatezza, siamo anzi dispiaciuti che Marco non abbiamo trovato nel gruppo un sostegno in un momento probabilmente non facile, ma per far fronte alla sua assenza alla quale si sono poi aggiunti innumerevoli infortuni, abbiamo dovuto e voluto tesserare Angelo e Alby Moro.
Questa decisione è arrivata dopo mesi di attesa, speriamo che lo Sgramma voglia rispettarla così come noi abbiamo rispettato la sua scelta.
Un saluto a tutti.